OGÚN e Il Tuo Guerriero!

Questo testo è tratto dall’ultima newsletter che ho mandato, e come le altre, ora diventa post.
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Bene. Vado al sodo. Oggi ti parlo di Ogún signore del Metallo, Guerriero per eccellenza nella tradizione sincretica sciamanica afro-brasiliana, infusa nel ricco corpus della Biotransenergetica e di quello che per me è il suo incontro con il meraviglioso concetto di IRIMI dall’Aikido, arte marziale giapponese.
Ogún è la forza archetipica del metallo che vive nelle viscere della terra, che lavorato diviene spada di difesa, giustizia e lotta sacra, strumento di evoluzione personale legata al cuore di ognuno di noi, al centro di fuoco, alla nostra natura intima e vera.
Ogún è per la verità, la giustizia e l’onestà con se stessi prima di tutto e con gli altri imprescindibilmente, a tutti i costi, senza sconti, senza vie di mezzo, vie d’uscita, vie parallele…
Con Ogún non ci sono compromessi, mezze verità, colori sbiaditi, idee vaghe, posizioni indefinite, processi inconclusi…
Ogún difende gli oppressi e sprona violentemente coloro i quali non onorano se stessi. 
Il suo modo di aiutare è assertivo, decisivo, incisivo, pungente, spietato, impassibile e totemico.
Ogún è di una bellezza straordinaria, guerriero nudo, nero statuario la cui pelle riflette la luna e la luce vibrante della sua spada maestosa. 
Le sue iridi, color del fuoco, ne portano tutte le sfumature, dal rosso all’arancione al giallo al blu e il verde…
Il bianco vivido dei suoi denti, custodi di parole vere e dure, sagge e permanenti, impregnate di intensa determinazione e definitiva consapevolezza, sono come frecce luminose nella notte dell’anima, che indicano il cammino senza mezzi termini o superflue figure retoriche.
Conosce il “ciò che è”, detesta il “ciò che non è”.
Non è lontano dal giudizio, ma sa domarlo come ogni sua passione, e ne ha tante.
Come il metallo che col fuoco trova l’umiltà necessaria per farsi moldare innuova forma, stessa essenza.
L’umiltà non è il suo forte ma non ne è estraneo, la sua umiltà è ciò che lo connette al centro stesso della terra ma che non prescinde dalla sicurezza di sapere chi è e non fingere modestia.
Prende seriamente la sua responsabilità, il suo ruolo, che accetta regalmente, di ombroso spaventevole affascinante signore del SI e del NO, della lotta, della violenza, della guerra, di colui che, pronto a perdere, vince sempre.
Ogún è il migliore degli alleati se si segue il proprio cammino di evoluzione personale, di ricerca, di conquista profonda ed elevata allo stesso tempo e può essere il peggiore dei nemici se si tradisce il proprio cuore, se si perde il centro e si gira le spalle alla propria vera natura…
Per concludere vorrei spiegarti perché ho collegato questo orixà al concerto orientale di IRIMI, dell’aikido precisamente.
IRIMI si contrappone nella lotta al momento URA che letteralmente significa “girare intorno”, mentre IRIMI significa letteralmente “entrare”.
La fase URA è molto importante, ci si prepara, si studia l’avversario, si pensa la strategia, ma in quella di IRIMI è racchiusa tutta la forza e la verità dell’azione, dell’attacco, un attacco che è pronto al suicidio dell’ego per lasciare spazio al Sè e la sua realizzazione, o in teatro diremmo, al personaggio e la sua hierofania.
Nella fase di IRIMI non c’è spazio per il pensiero, per la paura, il ripensamento, l’analisi…è pura azione, assertiva, potente ed elegante, è IL PRESENTE, il QUI ed ORA per eccellenza, nient’altro esiste. QUI, ORA…ENTRO! Azione!
Nell’azione non c’è spazio per il giudizio di sé o dell’avversario, c’è solo spazio per la sacra lotta, la sacra danza dei nostri Sè.
Io difronte a te, con tutta la verità della mia anima, la completezza del mio cuore…e il foglio bianco del nostro presente sul quale scrivere la nostra storia nel qui ed ora dei nostri ruoli…
ruoli che si incontrano e si fanno uno…in un’incontro dove non siamo più avversari ma complici dello spettacolo di vita che stiamo creando, stiamo dando voce ognuno ad un mondo, che rispettiamo…
rispetto il mio mondo e rispetto il tuo, mentre “entrando” in relazione con te sono disposto a perdermi…a perdere le mie certezze per incontrare le leggi che nasceranno nel qui ed ora della creazione artistica, della vita.
E quando sono disposto a perdermi, a lasciare tutto e seguirMi nel vuoto dell’azione pura…mi trovo. E vinco.
Conclusione:
questa email dunque era sulla determinazione, la decisività, l’incisività, il suicidio dell’ego, la creazione artistica, la verità del cuore e della nostra vera natura, degli alleati che possiamo avere nella nostra storia eroica di realizzazione del sè, di incontro della nostra vera natura, del nostro io più intimamente splendente.
Viva noi, {!firstname_fix}, viva l’Ogún dentro ognuno di noi e viva la nostra forza di Irimi ogni giorno sul palco della vita.
Viva la forza trasformatrice dell’azione e della verità con se stessi e onestà con gli altri, no matter what.
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Un abbraccio,
Valentina Diva Maria Lattuada
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